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80 milioni all’IIT, sull’unghia e con urgenza…

Quando il Governo vuole, i soldi per la ricerca, tanti e subito, li sa trovare. Peccato che tanti soldi, 80 milioni di euro (in soldoni l’intera dotazione ordinaria annua dell’INAF), siano stati assegnati pochi giorni fa e con decretazione d’urgenza, il decreto-legge n. 185 del 25 novembre scorso, al solo Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), nell’ambito di un più ampio pacchetto di “Misure urgenti per interventi nel territorio”.

E 80 milioni di euro sono soltanto “un primo contributo” assegnato all’IIT per l’anno 2015, “per la realizzazione di un progetto scientifico e di ricerca, sentiti gli enti territoriali e le principali istituzioni scientifiche interessate, da attuarsi anche utilizzando parte delle aree in uso a EXPO S.p.a. ove necessario previo loro adattamento”. L’IIT dovrà, quindi, elaborare “un progetto esecutivo che è approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze”.

Il disegno di legge n. 2145 di conversione in legge del suddetto decreto-legge è stato assegnato in Senato, in sede referente, alla Commissione Bilancio.

Questo “primo contributo” elargito all’IIT è, probabilmente, la prima tranche di quel finanziamento di 145 milioni di euro che, come commentato nell’ultima Newsletter, l’IIT, la Fondazione Edmund Mach e la Fondazione ISI (Institute for Scientific Interchange) dovrebbero ricevere per il Progetto Human Technology (presentato ufficialmente dal premier Renzi martedì 10 novembre al Piccolo Teatro di Milano) ma che il decreto-legge sembra non vincolare più ad uno specifico progetto di ricerca.

Sconcerta la considerazione che il Governo destini risorse così ingenti a un solo attore, escludendo tutti gli altri che nei settori scientifici rilevanti per il progetto possono vantare importanti esperienze e standing, drenandole di fatto dai finanziamenti destinati ad università ed enti pubblici di ricerca, proprio in un momento in cui la Ricerca presso le università e, ancor più, presso gli enti pubblici di ricerca rischia il collasso per la continua e sempre più erosiva riduzione dei finanziamenti da parte dello Stato (93 milioni di euro di tagli ai soli Enti MIUR negli ultimi 5 anni!).

È un altro passo verso lo smantellamento degli “ormai obsoleti” Enti pubblici di ricerca ?

 

 

Questa notizia è stata pubblicata nella newsletter ANPRI n. 21 del 3 dicembre 2015.

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